Daniele Brahimi, 42 anni, ha scelto come soprannome “Vichingo”. E in effetti, benché di origine albanese, sembra un guerriero nordico: alto, forte, con la barba lunga. La sua fisicità può incutere timore e soggezione. Ma Vichingo è un pezzo di pane. Un vero Angelo. “Sono nato a Milano, vivo a Milano da sempre e ho sempre girato per la città per divertimento e per lavoro. Ma quattro anni fa ho provato il desiderio di rendermi utile alla mia Milano, e ho capito che potevo farlo nei City Angels, quei volontari di strada che avevo visto in giro sin da ragazzino”, dice. Da teenager non si sentiva ancora pronto; ma alla soglia dei quarant’anni ha preso la sua decisione e ora esce con la squadra del lunedì sera. “Una squadra bella unita e affiatata”, afferma.
Vichingo è stato nominato Vice Caposquadra nel dicembre 2018: “Un compito di responsabilità, ma molto gratificante” dice. Un episodio di cui vuole parlare è accaduto qualche settimana fa. Alla fine del suo servizio, il lunedì sera, stava raggiungendo con un compagno di squadra l’auto per tornare a casa, quando ha visto che un senzatetto alticcio e infortunato a un braccio cercava di venire verso di loro. “Voleva chiederci del cibo, ma barcollava ed è caduto in mezzo alla strada, in un viale dove le auto sfrecciano ad alta velocità” ricorda Vichingo. Lui e il suo compagno di squadra si sono precipitati fra le auto, a tirarlo su e a spostarlo da quel posto così pericoloso, per farlo sedere su una panchina. Gli hanno dato del cibo, lo hanno tranquillizzato e gli hanno detto dove farsi curare il braccio. Luigi “Koala” Agarossi, coordinatore milanese dell’associazione benefica che si occupa dei più bisognosi, elogia “Vichingo”: “Serio, motivato, disciplinato. E’ uno degli Angeli più presenti in tutti i servizi di cortesia”.
(A cura dell’Ufficio Stampa di City Angels Italia)