La sua fatica letteraria più recente è di due anni fa, quando con Morellini Editore ha pubblicato “Confini”, un romanzo che ha ottenuto notevoli riconoscimenti di critica e di pubblico. Adesso il giornalista milanese Maurizio Zottarelli torna nelle librerie e sulle piattaforme on line, sempre in compagnia della stessa casa editrice, con “L’ultima carta”, una storia ambientata nella Milano a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dove la generazione dei figli della migrazione interna si trova sospesa, tra le promesse ben presto naufragate dei genitori e una realtà fatta di lavoretti e attività non sempre legali. Sergio Corselli è un ventisettenne col pallino del gioco delle carte. Vive a Milano dove è cresciuto tra le vie della periferia, i bar, smargiassate e poker in compagnia. Da quel mondo però è uscito e si porta dietro solo un soprannome, “Il Fiore”, si è laureato, ha avviato una piccola azienda di consulenza editoriale e cerca di farsi strada nella metropoli che conta. Scopre anche un inedito di William Shakespeare, ma le cose vanno come vanno e allora ecco che ritornano gli amici del passato a provare a dare una mano a un tavolo e in una partita decisiva.
Raccontando la periferia milanese di una volta, il suo pastiche linguistico nato dall’incontro tra dialetti dello slang di periferia e il registro alto di chi se ne è allontanato, “L’ultima carta” è soprattutto una storia di amicizia. Un’amicizia virile, non sempre leale e cameratesca, dove il collante è costituto dal poker, dal gioco d’azzardo vissuto come vizio sociale e pericoloso che unisce il gruppo. Zottarelli descrive una Milano sospesa tra fermate della metropolitana e bar di periferia, tra nebbia e tavoli da gioco che ricordano le atmosfere di Regalo di Natale, il famoso film di Pupi Avati. In mezzo “Il Fiore”, le sue donne (Laura su tutte, che lo inquieta e lo affascina) e amici di cui non è sempre bene fidarsi. Il nuovo libro dell’autore meneghino è dunque la storia di una vita affrontata dal protagonista come una partita a poker: il rischio di perdere tutto e la speranza di recuperarlo con gli interessi. Proprio all’ultima carta…