Milano è bella di una bellezza discreta e sobria, semplice ed elegante. È come un tailleur o un gessato a righe leggere e sottili, non le servono abiti stravaganti, tagli azzardati e tessuti dai colori chiassosi.
Milano sono cortili silenziosi dove il sole ti sorprende, come il cielo limpido e stellato di ieri sera uscendo dal teatro, che per un attimo pensi di essere altrove e invece.
Invece tu e i tuoi amici milanesi, due ultranovantenni che ancora camminano dandosi la mano e tenendosi vicini, guardate il cielo e vi sentite come i baraccati di “Miracolo a Milano” che inseguono tutti insieme il raggio del sole. E lui, il signore anziano dice “Varda lì, che belle le stelle!”.
Milano sono le strade che scopri possono essere senza buche e gli uccellini che cinguettano all’alba, tale e quale a Roma. Magari sono passeri emigranti, vai a sapere.
Signore con i capelli fini come fili di seta e cosi bianchi da avere sfumature celesti, uomini con la coppola che gli chiedi un’indicazione e ti rispondono “mi spiace, sono di Roma”.
Milano è tante cose e in quest’alba legale, sotto questo azzurro inatteso, non mi vengono in mente tutte.
Forse ci sono venuto troppe volte solo per vendere e comprare, vendere e comprare, magari adesso imparerò a goderla anche per regalarle qualcosa e per prendermi qualcosa gratis.
Pure un po’ d’amore, se ci scappa, che di quello non ce n’è mai abbastanza. Un amore sobrio, elegante e senza esagerazioni, perché in fondo sempre amore milanese è…
(Marco Proietti Mancini, scrittore)