Dopo aver esposto, lo scorso anno, ventuno opere della serie “I quadri dell’orbo”, l’ottantaduenne pittore milanese Giancarlo Cerri, da oltre dieci anni ipovedente, ritorna al Centro Culturale di Milano (in Largo Corsia dei Servi, 4) dal 28 ottobre al 15 novembre prossimi con un’antologica dedicata interamente alla forza espressiva del bianco e nero, intitolata “Quando l’orbo ci vedeva bene”. La nuova esposizione rappresenta anche un ulteriore segnale da parte della nostra città per far ripartire la cultura in città, colpita dall’Emergenza Covid. Artista e grafico pubblicitario sin dagli anni Cinquanta, Cerri presenta 43 opere (la maggior parte disegni a carboncino o inchiostro su carta), divise su quattro sezioni: venti figure fra ritratti e nudi femminili, nove tra paesaggi e nature morte, otto sequenze e sei dipinti di arte sacra. I lavori, molti dei quali mai esposti finora, sono stati tutti realizzati tra gli anni ’60 e il 2004, anno in cui la grave maculopatia ha costretto il pittore milanese prima a rallentare e poi a fermare per oltre dieci anni la propria attività pittorica. E non a caso, forse, c’è un colore onnipresente, che lo ha sempre accompagnato nella sua crescita artistica: il nero.
Nei suoi quadri, Cerri mutua l’uso, appunto, del nero a seconda dei soggetti, anche perché, come ha sempre sottolineato, per lui “non si deve parlare di nero, ma di neri”, in quanto è stato di volta in volta rielaborato con l’aggiunta di altri colori come il rosso carminio o il blu oltremare, a seconda del colore primario che gli sarebbe andato contro.
A tutti i visitatori presenti il giorno dell’inaugurazione (mercoledì 28 ottobre dalle 18.00 alle 22.00, ingresso libero con obbligo di mascherina) verrà dato in omaggio una copia del catalogo firmato dall’artista.
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