Un saggio dedicato agli “imperfetti”, un costante invito a sfidare lo status quo, a rompere gli schemi ed esplorare l’ignoto senza aver paura della vulnerabilità, perché in sé ha qualcosa di magico, che ci permette di creare connessioni con noi stessi e con gli altri. “Il mio analista è un basso elettrico” (con prefazione di Virginia Stagni, la più giovane manager in oltre 130 anni di storia del Financial Times, che nel tempo libero canta blues) è un saggio multidirezionale, che attraverso la lente d’ingrandimento dei tre strumenti che hanno segnato la vita di Francesca Delogu (pianoforte, basso e tromba) mostra le infinte analogie tra il caos della vita, i giornali, la moda e la musica. Polistrumentista e giornalista, per otto anni direttore di Cosmopolitan, per lei ogni singola esperienza ha avuto un valore specifico nella sua crescita professionale. E la musica l’ha aiutata a riformulare la grammatica della sua vita, ad accettare le sfide, a non avere paura dei propri limiti e delle proprie insicurezze. Gli strumenti musicali sono griglie di lettura insolite per capire la realtà e per curare la nostra solitudine digitale, ci fanno capire che ogni emozione ha un suono, ogni paura può contenere una melodia straordinaria, ogni difficoltà ha il privilegio di scatenare un impulso creativo originale. In questa “mappa melodica” il piano è anelito alla perfezione, simbolo della sindrome dell’impostore e della vulnerabilità nell’apprendimento, il basso è team work, leadership condivisa, la tromba è lo strumento della visione, che insegna ad amare il proprio lato perdente e ad apprezzare l’attesa. Il legame così stretto con la musica rimbalza anche nelle testimonianze di musicisti ed esperti di risorse umane e processi collaborativi, perché suonare in una rock band e fare il manager sono attività con molti punti di contatto. Francesca Delogu suona il basso elettrico in una band e durante la sua esperienza alla direzione, appunto, di Cosmopolitan, la musica e la sala prove le hanno spesso indicato la strada per la gestione armonica e melodica del team. Per lei ogni gruppo di lavoro è come un’orchestra, la musica è una metafora di gestione di realtà articolate, insegna i tratti essenziali per una leadership efficace e contemporanea.
La presentazione del libro è prevista per domani, giovedì 17 novembre, alle ore 18.30, da Ècate Caffè Libreria, in via Pomponazzi al civico 9/E. Modera Antonella Bussi, vicedirettrice di Vanity Fair, intervento musicale del fisarmonicista Domenico Raso, che suonerà Don Rhapsody Nr.2 di Semionov.
L’ingresso è libero.
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