Viveva da 53 anni a Milano ed era diventato una vera e propria icona della nostra città. Sarebbe dovuto atterrare domattina, ma sull’aereo su cui era riuscito finalmente a prenotare un posto non è mai salito. E mai, purtroppo, salirà. Bob Krieger, grandissimo fotografo e artista italiano, è morto a Santo Domingo dove era rimasto confinato per due mesi a causa del lockdown causato dall’Emergenza Coronavirus, mentre si trovava in vacanza con alcuni amici nell’isola caraibica. Le cause del decesso sono ancora da accertare. Krieger, 84 anni, era considerato uno dei più grandi ritrattisti internazionali. Nato ad Alessandria d’Egitto in una famiglia cosmopolita e amante, appunto, dell’arte. Il padre era un nobile prussiano mentre la madre, siciliana, era pronipote di Giuseppe Cammarano, un pittore i cui affreschi si trovano anche nella Reggia di Caserta e nel Teatro San Carlo di Napoli. La sua carriera di fotografo iniziò proprio a Milano, dove si trasferì nel 1967. In pochi anni si affermò lavorando soprattutto nel mondo della moda e collaborando con alcune tra le più importanti firme a livello internazionale, tra cui Armani, Valentino e Versace. Il suo talento emerse soprattutto nell’arte del ritratto fotografico; nel corso della sua lunga carriera, infatti, immortalò i volti più noti della moda, dell’industria, della politica, dello spettacolo, della cultura e dello sport. Fu anche corrispondente del New York Times Magazine e collaborò per anni con diverse testate internazionali, tra le quali Vogue, Esquire, Harper’s Bazaar e Time Magazine. Negli ultimi anni Krieger estese la sua produzione artistica anche all’arte contemporanea. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre in Italia e all’estero.
A Milano la più recente risale allo scorso anno, quando dall’8 marzo al 30 giugno, a Palazzo Morando, si tenne l’esposizione “Bob Krieger imagine. Living through fashion and music. ’60 ’70 ’80 ‘90”, promossa da Palazzo Marino e patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Furono esposte al pubblico alcune opere recuperate dalla preziosa collezione privata del fotografo scomparso, immagini eseguite tra gli anni ’60 e gli anni ’90, tra cui le campagne pubblicitarie dei più grandi stilisti italiani, da Ferrè a Missoni, Biagiotti, Gucci, Fendi, Dolce & Gabbana e tutti i protagonisti che hanno decretato il boom del Made in Italy nel mondo. Scatti che testimoniano un momento storico importantissimo, l’esplosione di un fenomeno senza pari: “Italians are coming!”, titolò Vogue America nel 1976. Fu la svolta e gli Stati Uniti, per primi, si trasformarono in un terreno fertilissimo, capace non solo di accogliere grandi menti creative italiane, ma di decretarne un vero e proprio successo planetario. Bob Krieger è stato uno dei protagonisti di questa travolgente stagione di successi della moda italiana nel mondo, segnando un’epoca nella fotografia del costume e della moda a livello mondiale.
(Immagine di copertina tratta da NewsMondo.it)