Parte oggi una nuova iniziativa “gialla e nera”, che vi terrà compagnia sul nostro blog.
“Milano in giallo” (questo il nome della nuova rubrica) nasce con l’obiettivo di conciliare la passione per il giallo e il noir con la nostra Milano e la Lombardia. Pubblicheremo un po’ di tutto, sperando di suscitare il vostro interesse. Nel lontano 1996 apparve in edicola “Il miglio verde”, un romanzo a puntate di Stephen King. La pubblicazione, in sei volumetti, fu un enorme successo e l’opera fu adattata tre anni più tardi per il cinema. La formula del romanzo a puntate risaliva al XIX secolo, ma era ormai scomparsa da molti anni. Ci è sembrato interessante rispolverarla per un intrigante racconto di Gian Luca Tavecchia, scrittore milanese con il vizio di raccontare storie horror/thriller milanesi e lombarde. Particolarmente angosciante e ricco di suspence è il suo ultimo racconto “Verze, maiale e peyote”, contenuto nell’antologia “Milanesi per sempre”, pubblicata da Edizioni della Sera nel 2019. L’incipit è stato quasi maledettamente profetico:
“Milano, luglio 1630. La carrozza correva veloce. L’inquisitore era stanco e sudato, l’afa di Milano era insopportabile, più delle mosche che la infestavano. Il cielo era di un azzurro intensissimo, solcato però da inquietanti lingue color sangue che facevano rabbrividire tutti quelli che alzavano gli occhi per guardarle. Doveva fare in fretta, non poteva perdere altro tempo, la peste era ovunque e colpiva chiunque. Finalmente entrarono in città. Lo spettacolo che gli si presentò davanti era peggiore di quello che si era immaginato, la puzza di fumo e di carne bruciata ammorbava l’aria, i carri carichi di cadaveri, guidati da orrendi monatti, ingombravano le strade. I pochi uomini che si vedevano in giro camminavano lesti e veloci, senza mai fermarsi, soprattutto se chi li chiamava erano i disgraziati che stavano morendo agli angoli delle strade”…
Vi invitiamo a leggere, da domenica prossima, il suo nuovo racconto a puntate…