L’impresa di cui è a capo insieme alla moglie, Barbara Grande, opera nel campo della pubblicità esterna, un settore della comunicazione commerciale che è ormai possibile considerare storico e che ha attraversato tutte le stagioni dell’economia italiana del secondo dopoguerra. Antonio Mancuso, 43 anni, comasco di nascita e milanese per quotidiana frequentazione professionale, sposato e padre di due figli, guida la Giemme Group di Cormano, nel Milanese, con lusinghiero successo, anche se l’emergenza sanitaria, politica, economica e sociale che stiamo ancora vivendo non poteva certo non sfiorare la sua azienda. “I nostri clienti variano dalle GDO come Coop Lombardia ad altri settori come moda e macchine, che in questo momento sono in forte crisi”, dichiara l’imprenditore lombardo. Stiamo lavorando invece molto bene con il gruppo Studium, che rappresenta CEPU Grandi Scuole e E-Campus Università Online. Altri due settori che stanno soffrendo molto sono quello alberghiero e della ristorazione, ma nonostante la crisi arrivata all’improvviso il nostro agriturismo Cascina Mirandola, molto vicino al lago di Como, sta andando piuttosto bene”.
Come vede la situazione milanese? Che idea si è fatto, a questo punto, riguardo alla reazione della città e della Lombardia? E le imprese del territorio?
“Sicuramente Milano è una città molto vivace, che saprà riprendersi al meglio. Molte aziende stanno investendo in pubblicità, ma vogliono essere seguite in modo particolare e quasi quotidianamente. Un altro brand che sta andando molto bene è Acqua San Bernardo, la quale sta investendo in pubblicità esterna. Siamo molto e piacevolmente stupiti dal fatto che stanno tornando in essere i mezzi di pubblicità tradizionali come affissione, grandi formati e camion vela, che in passato sembravano essere superati”.
Voi come vi siete organizzati? Com’è cambiato il vostro lavoro in questo periodo?
“Siamo stati l’unica azienda nel nostro settore ad affrontare questa situazione di emergenza non mettendo i nostri operai in cassa integrazione e nei momenti più bassi di lavoro abbiamo impiegato le nostre risorse lavorative in piccole ristrutturazioni del nostro agriturismo e nel mantenimento delle varie strutture. Per questo siamo anche stati multati dal comune di Albese con Cassano. Fa male vedere, in una situazione del genere, che politica e democrazia fanno di tutto per ostacolare invece di aiutare”.
Come vede il futuro più immediato del Suo settore, in particolare qui a Milano?
“Il futuro della pubblicità esterna lo vedo sempre e comunque in crescita. E’ uno strumento estremamente dinamico, che dovrebbe attirare nuovi investimenti. Speriamo nei prossimi mesi di poter tornare davvero alla normalità e che soprattutto i settori alberghiero e della ristorazione, come dicevo, possano riprendersi al meglio dalla crisi che li ha colpiti”.