Alfio Ferlito: “Dopo l’Emergenza Coronavirus si apre una stagione incerta. Per fortuna lavoriamo in una vera città fucina, che ci regalerà nuove opportunità. E noi di Re/Max cerchiamo personale”

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E’ un uomo del Sud trapiantato a Milano, proprio come me, anche se lui, a differenza mia, che sono arrivato qui molto piccolo, ha vissuto la sua bella terra di Calabria fino a vent’anni. Alfio Ferlito, 54 anni, di Bagnara, nel Reggino, sposato e padre di una bambina, è uno stimato e apprezzato professionista del settore immobiliare fin dal 1989. Quattro anni più tardi ha inaugurato la sua prima agenzia immobiliare in franchising da titolare, a cui ha fatto seguito, nel 1995, l’apertura di altre due filiali. Dal 2012 è entrato a far parte del gruppo Re/Max. “Il servizio militare assolto proprio qui, a Milano, mi ha fornito lo spunto, dopo essermi innamorato di questa città, per un trasferimento lavorativo definitivo”, racconta l’esperto consulente. “I Milanesi sono proverbialmente iperattivi, tutti inseriti in questo meccanismo produttivo, in questa operatività realizzatrice che in questo difficile periodo, determinato dall’Emergenza Coronavirus, ci ha visti in breve passare dall’essere stressati per le troppe cose da fare allo stress per le troppe cose che non si potevano più fare. In questa innata predisposizione potrebbe risiedere una certa vulnerabilità nel cedere a quella voglia spesso incontrollata di tornare a riprenderci le nostre vite e tutto quello che ad essa associamo e a cui eravamo abituati prima di questa tragedia economica e sociale, tanto da essere portati ad abbassare pericolosamente anzitempo la guardia. Bisognerà quindi dimostrare senso civico per non essere travolti e rischiare di finire definitivamente in ginocchio”.

Tu personalmente cosa stai facendo per garantire a te e ai tuoi familiari la sicurezza sanitaria?

Alfio Ferlito al lavoro nella sede dell’agenzia Re/Max di Piazza XXV Aprile, in zona Corso Como, a Milano

“Mi attengo alle regole e al buon senso. Ho familiari a rischio e ho cercato di elevare gli standard imposti dai decreti e dai protocolli professionali, per l’incolumità della clientela, la mia e di riflesso, appunto, dei miei familiari. La mia attività prevede (o meglio, prevedeva) intensi incontri con clienti, colleghi e professionisti; per quanto possibile cerco di limitare gli appuntamenti di persona, almeno nelle fasi preliminari. In questo la tecnologia ci viene fortunatamente in aiuto, offrendoci ampi margini di intervento. Il ruolo delle innovazioni digitali, in tempi di distanziamento sociale, è stato di importanza fondamentale per ridurre e contrastare il diffondersi dell’epidemia e lo sarà ancora di più per gestire le delicate fasi della ripresa. Mi chiedo (e se lo chiedono in molti) come sarebbe stata la situazione se il Covid19 si fosse presentato con questa intensità solo trent’anni fa”.

Occupiamoci delle varie fasi in cui è stata divisa la gestione dell’Emergenza. E’ giusta, secondo te, la progressione delle chiusure e delle aperture di negozi e aziende, a seconda delle categorie e delle tipologie? Gli strumenti, i presidi e tutto i materiali necessari alla messa a punto dei programmi di sicurezza sono sufficienti e soprattutto disponibili?

“Mentre la progressiva chiusura delle attività è parsa ai più del tutto naturale e comprensibile a fronte di un’emergenza drammaticamente nuova e inattesa, secondo me la stessa cosa non si può dire per come sono state gestite le riaperture. Abbiamo visto come la guerra tra le varie associazioni di categoria e il Governo non si è fatta attendere e chi più chi meno tutte vantano recriminazioni sui tempi di inizio attività o sulle modalità. Anche noi, con a capo le nostre associazioni, non ci siamo potuti sottrarre. Le agenzie immobiliari, dopo la proposta della Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (Anama-Fimaa-Fiaip), sono state classificate dal Comitato Scientifico della Protezione Civile con il DPCM del 26 Aprile scorso, come attività a basso rischio. Per questo, la nostra apertura è coincisa poi con il 4 Maggio. La sorpresa con una Faq del governo (pubblicata il giorno dopo, il 5 maggio) che precisava: “Le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate”. Per quanto ci riguarda, si trattava di una limitazione priva di logica, fortunatamente superata. Se la Fase 2 doveva significare un riavvio della nostra come di altre attività non poteva una Faq vanificare totalmente l’operatività di un intero settore, tanto più che non c’erano divieti espressamente posti all’interno della norma. Come se non bastasse, inoltre, ci sono stati dubbi per quanto riguarda le autocertificazioni, sulla ragione legittima di spostamento da parte dei clienti per recarsi presso gli studi o a effettuare un sopralluogo presso un immobile da acquistare o da locare. Diciamo, dunque, che noi operatori immobiliari abbiamo vissuto questo frangente di ripresa non con poca apprensione operativa. Sappiamo bene come una qualsiasi impresa o attività commerciale sia un elemento attivo nella lotta al Covid19. Siamo ben coscienti di giocare un ruolo determinante nella riduzione dei rischi di contagio; per questo la nostra azienda, così come in generale tutte le attività che hanno avuto la forza di riprendere, hanno sostenuto investimenti importanti sul fronte della sicurezza, la nostra addirittura anticipando i successivi decreti sulla dotazione di strumenti fisici e comportamentali di protezione”.

Un’altra bella immagine di Alfio Ferlito, 54 anni, calabrese di Bagnara trapiantato a Milano. Ha inaugurato la sua prima agenzia immobiliare in franchsing nel 1993

Voi come siete organizzati? Com’è cambiato il vostro lavoro in questo periodo?

“Abbiamo dovuto agevolare il cambiamento. I tempi erano maturi e il Covid19 è stato solo un pretesto per svecchiare mezzi e metodi ancorati a logiche operative fisiche, di vincere certe resistenze mentali. Si è trattato di una vera e propria rivoluzione digitale. Oggi forniamo una prima valutazione al desk sugli immobili; non sostituisce la valutazione definitiva, ma ci consente, attraverso l’ausilio di informazioni e documentazioni preventivamente richieste alla parte venditrice, di formulare una prima valutazione per determinare il valore economico del bene. Valore che potrà trovare conferma o una possibile rivisitazione nella fase successiva coincidente con il sopralluogo. Per tutti i nostri immobili eseguiamo delle visite virtuali, che ci consentono di presentare l’immobile in maniera completa, una vera e propria esperienza di immersione video certificata in ambienti esplorabili, con la partecipazione degli ospiti e la possibilità di condivisione della documentazione. Questo ci permette di selezionare la clientela, limitando i sopralluoghi, e di effettuare le visite di persona con clienti motivati, profilati rispetto all’intenzione di acquisto e altamente qualificati, riducendo di fatto il percorso di vendita. All’occorrenza ritiriamo incarichi di vendita o proposte di acquisto con formulari digitalizzati e con l’ausilio della firma elettronica stipuliamo anche i preliminari di compravendita”.

Pensate di assumere nuovo personale?

“I nostri cinque studi professionali, facenti parte del network Re/Max (che per diffusione è la più grande agenzia immobiliare al mondo, con presenza in oltre 100 paesi) si sviluppano in una dorsale ideale che dalla città di Cantù, passando attraverso i comuni di Monza, Paderno Dugnano e Cusano Milanino, entra a Milano con gli uffici di Piazza XXV Aprile (zona Corso Como ) e Via Plinio (Città Studi ). All’interno di questi uffici siamo alla ricerca di personale con esperienza nel settore, ma anche proveniente da altri ambiti lavorativi, da integrare nell’organico. Chi fosse interessato può contattarmi attraverso il checkboxes alla pagina personale www.alfioferlito.it/lavora-con-noi”.

Non pensi che come spesso accade, paradossalmente, in situazioni come queste si creino nuove opportunità?

“Naturalmente. E a ben vedere è meno paradossale di quel che sembri. Qui l’opportunità è rappresentata da un’unica strada da seguire, non vi sono altre opzioni. E’ come un processo evolutivo. Per ciò che concerne la mia professione, l’opportunità che ci viene prospettata è di cambiare il modo di rapportarci, mentre l’alternativa è rimanere fuori dai giochi. In questo periodo di chiusura forzata la terapia è stata quella di interrogarsi per trovare risorse e sperimentare nuovi modi di gestire professionalmente al meglio la ripartenza”. Penso sia stato un importante processo mentale che ha investito in maniera trasversale tutti gli imprenditori per affrontare al meglio i problemi contingenti, ma anche per essere preparati a prevenirli in futuro”.

Per chiudere, Alfio: come vedi il futuro più immediato del tuo settore, qui a Milano?

“Ho vissuto professionalmente gli ultimi trent’anni del mercato immobiliare, le crisi economiche, gli incrementi record, i crolli delle Borse, le bolle speculative, i mutui subprime e molto altro. Ci aspetta una nuova stagione, probabilmente ricca di incertezze, ma viviamo e fortunatamente lavoriamo in una vera e propria città fucina, che tu ben conosci e che saprà regalarci nuove opportunità da cogliere. Per questo, bisognerà fin da subito farsi trovare pronti”.

Ermanno Accardi (giornalista e scrittore)

ALFIO FERLITO – RE/MAX CERCA PERSONALE