Fino a domenica prossima, 12 gennaio, la Triennale rende omaggio a una delle figure più celebri e influenti dell’architettura e del design del Novecento con una mostra monografica dedicata a Gae Aulenti (1927-2012). L’evento è una celebrazione emozionante della prima archistar italiana, una donna che ha lasciato un segno indelebile nel panorama architettonico internazionale, riconosciuta per il coraggio delle sue visioni e l’innovatività dei suoi progetti. Visitare questa esposizione suscita stupore e ammirazione per una figura che ha saputo interpretare e reinventare spazi diventati iconici, lasciando un’impronta tangibile anche nella nostra città. A Milano, Aulenti è celebre soprattutto per il discusso, ma innovativo, restyling di Piazza Cadorna, un progetto che ha saputo accendere il dibattito cittadino e che ha dato una nuova identità a un nodo importante del tessuto urbano. Un riconoscimento ulteriore alla sua eredità è la piazza a lei dedicata nel nuovo quartiere di Porta Nuova, simbolo di una città che continua a guardare avanti senza dimenticare le sue figure di riferimento.
Nata in Friuli da genitori di origini meridionali, Gae Aulenti ha saputo portare il suo talento oltre i confini nazionali, firmando capolavori come la trasformazione della stazione d’Orsay a Parigi in uno dei musei più affascinanti del mondo. La sua carriera, che si estende per oltre sessant’anni, è stata caratterizzata da un dialogo costante tra architettura, arte e design, contribuendo a ridefinire il modo in cui viviamo e percepiamo gli spazi. La mostra, curata da Giovanni Agosti con Nina Artioli (direttrice dell’Archivio Gae Aulenti) e Nina Bassoli (curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città della Triennale), offre una narrazione coinvolgente del percorso umano e professionale di Aulenti. L’allestimento, progettato dallo studio Tspoon, propone un’esperienza immersiva che va oltre l’esposizione tradizionale di disegni, bozzetti e fotografie: si sviluppa, infatti, attraverso la ricostruzione in scala reale di segmenti delle sue opere più celebri, permettendo ai visitatori di esplorare una grande varietà di ambienti, tra cui mostre, showroom, case private (spicca la stupefacente ricostruzione del salotto di Villa Brion a San Michele di Pagana, nel Levante Ligure), stazioni di metropolitana e teatri. Un viaggio molto interessante che inizia con l’euforia creativa degli anni Sessanta e culmina con il piccolo aeroporto di Perugia, intitolato a San Francesco, con le sue strutture architettoniche tinte del caratteristico rosso amato da Aulenti. Una scelta espositiva che racconta non solo la carriera dell’archistar, ma invita a riflettere sul senso profondo di una vita dedicata alla ricerca continua, alla sperimentazione e alla contaminazione tra discipline. L’evento è stato realizzato grazie al supporto di Regione Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, Martinelli Luce, iGuzzini (Technical Partner), IGP Decaux (Media Partner), Idealista (Partner per Design e Architettura), Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano (Partner Istituzionali). La mostra su Gae Aulenti alla Triennale Milano è un’occasione imperdibile per riscoprire una donna che ha saputo rompere schemi e convenzioni, lasciando in eredità non solo edifici e oggetti, ma una visione del mondo ancora attuale e stimolante.
Stefania Chines
Immagine di copertina: Milano, Piazza Cadorna, 2000 (Guia Sambonet)