Seduta su una spiaggia della Liguria, ad osservare e ad ascoltare lo sciabordio delle onde, ma non solo. Nuvolette leggere ed educate che si rincorrono nel cielo, quasi a voler imitare i voli dei gabbiani e immaginare che là sotto, neanche troppo lontano da lei, piccoli esseri viventi la osservano all’apparenza muti, ma in realtà dotati di un linguaggio facile da intuire e da fare proprio. E così il primo rappresentante della fauna marina che Giovanna Candiani ha imparato a conoscere durante le vacanze, un piccolo polpo grigiastro, molliccio e appiccicoso, con otto tentacoli, è diventato il protagonista di una favola, che la trentaduenne scrittrice milanese ha composto in rima, arricchendola di disegni di suo pugno, nella quale Octo (questo è il suo nome) è in cerca di nuovi amici e di esperienze, curioso com’è di conoscere il mondo che lo circonda. La Candiani, sorriso dolcissimo e mani accoglienti nello svolgimento della sua professione di fisioterapista, ha una profonda ammirazione per i bambini, per i quali è nata l’idea di questo piccolo libretto di una serie di otto (come i tentacoli del polpo), definendoli “la forma più autentica di umanità, sempre pronti a recepire ogni messaggio, ogni sguardo, ogni segnale come una piccola, nuova esperienza da immagazzinare nel bagaglio dei loro sogni”. Esperienza è proprio il termine che le è più caro e che dà il titolo alla storia di Octo e della sua prima, piccola amica Tella, LE ESPERIENZE DEL PICCOLO OCTO (Aletti Editore, 2024), nel quale il piccolo polpo, anche grazie alla vicinanza di Tella, una piccola patella legata inesorabilmente al suo scoglio, impara a conoscere cos’è la disabilità fisica, ad accettarla, a gestirla e a riflettere sul tema della diversità, in quanto lui stesso è vittima di bullismo a scuola. Le rime risuonano nella lettura come una musica suadente e i disegni stimolano fantasia e creatività in modo che i piccoli lettori possano a loro volta immaginare, una volta terminata la lettura del primo episodio, quali saranno le avventure di Octo nei prossimi volumetti. Certi, in ogni caso, di avere incontrato nuovi amici sui quali poter contare e ai quali raccontare di sé, confidando speranze e promesse…
Elisabetta Dente