Di solito sono i bambini a parlare con gli alberi. Così come certe anime sensibili fanno con gli animali. Succede a volte per solitudine, ma più spesso per amore. La storia, scovata dall’ottimo Luca Tavecchio su “Il Giorno”, viene da Milano, zona Porta Romana. È qui che da cinquantasei anni campeggia il chiosco di Dorando Giannasi, a dir poco amato dai milanesi, che fanno la fila per portarsi a casa il suo pollo allo spiedo, magari con le patate al forno. Un chiosco che ha visto crescere la propria fama all’ombra di un gigantesco platano. Ma la pianta, purtroppo, ha i giorni contati. Tra martedì e mercoledì prossimi, infatti, verrà abbattuta, perché malata e a rischio di caduta. Così il proprietario del chiosco che porta il suo cognome ha scritto una struggente lettera di addio alla pianta, che per quasi sessant’anni gli ha fatto compagnia.
“Ti ho visto per la prima volta nell’autunno del 1966”, esordisce l’uomo nel suo scritto. “Eri già una splendida pianta, probabilmente di mezza età. Io ero un ragazzetto di ventun anni, insicuro, bruttino e magro come un chiodo. Ti ho visto cambiare livrea ad ogni stagione, dunque, centinaia di volte. Ho goduto dell’ombra che mi hai regalato. Ho amato credere che la tua posizione inclinata sopra al chiosco fosse a mo’ di protezione. Sei stato per decenni e decenni il mio splendido, discreto e composto dirimpettaio… Entrambi apparteniamo a mondi dove si nasce, si vive e si muore. Non saremo certo noi a cambiare questa regola. Mi mancherai”…
In sua memoria, Dorando regalerà ventisette piante di castagno (come il numero dei suoi dipendenti) tramite “Treedom”, la piattaforma che da anni finanzia progetti agroforestali sul territorio.
Enrico Fovanna (giornalista e scrittore)