Dal 3 al 19 febbraio prossimi, al PACTA Salone, torna alla sua sesta edizione, con la direzione artistica di Maria Eugenia D’Aquino, il “Festival ScienzaInScena Es-ATTO”, con nove titoli e collaborazioni con il Politecni-co di Milano, INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima ISAC CNR, D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza, Associazione Donne e scienza, LUD (Associazione per una Libera Università delle Donne), CREIS (Centro Ricerca Europea per l’Innovazione Sostenibile), De-partment of History University of Berkeley (California), Civico Planetario di Milano, Università di Camerino, Teatrino della Meraviglia di Trento, enciclopediadelledonne.it e Legambiente. “Secondo Edgar Morin”, racconta la D’Aquino, “soltanto attraverso un’integrazione tra le diverse discipline è possibile la formazione di un pensiero complesso, necessario e imprescindibile nella nostra società, quella complessità che lui stesso mutuava dal significato elementare della parola latina complexus, (ciò che è tessuto insieme). Anche questa edizione della kermesse esplora la complessità”.
IL PROGRAMMA
Il 3 e il 4 febbraio si inizia con “coSmic” (di e con Tony Marzolla), un viaggio nei misteri dell’universo tra cronache del passato, teorie presenti e fantasticherie di aspirazioni future. Il 9 febbraio “La forza nascosta – Scienziate nella Fisica e nella Storia”, uno sguardo sulla Fisica del ‘900 attraverso gli occhi di quattro scienziate (Marietta Blau, Chien-Shiung Wu, Milla Baldo Ceolin e Vera Cooper Rubin), che ne sono state protagoniste non totalmente riconosciute, una produzione INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Torino), Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino, Associazione Terra Terra, Almateatro e Teatro Baretti. L’11 feb-braio, “Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza”, la prima assoluta di “Scienziate visionarie – Il mondo che vogliamo”, con Maria Eugenia D’Aquino e le fisiche ambientali del CNR Cristina Mangia e Sabrina Presto, celebra l’importante ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015, portando alla ribalta due scienziate, Donella Meadows e Alice Hamilton, due figure chiave nella sostenibilità ambientale, nella salute e sicurezza nel mondo del lavoro. Il 15, il 16, il 18 e il 19 febbraio, “Elea, il sogno interrotto di Mario Tchou”, uno studio ideato da Maria Eugenia d’Aquino, Livia Castiglioni e Alberto Oliva, racconta la storia di “Elea 9003”, il capolavoro della Olivetti guidata da Ma-rio Tchou, che era a capo di un team di geniali ingegneri e collaboratori tutti sotto i trent’anni. Una speranza che morì in un incidente stradale, il 9 novembre 1961. Infine, il 5 e il 18 febbraio, due spettacoli per la sezione “ScienzaInScena for Kids”, dedicata ai bambini. Sempre nell’ambito del-la manifestazione si svolgeranno anche alcuni appuntamenti in giro per la città: l’8 febbraio, presso ALTAVIA/DistrEat, ci sarà il “Salotto Teatralscientifico”, con tutti i protagonisti dello spettacolo “Elea, il sogno interrotto di Mario Tchou” e un pool di esperti sulla comunicazione digitale. Il 12 febbraio, all’Auditorium cittadino, il Festival interroga l’intersezione tra Scienza e Musica nell’incontro con l’iniziativa, unica nel suo genere, della rassegna “Musica & Scienza” dell’Orchestra Sinfonica del capoluogo lombardo, attraverso lo spettacolo “La Jupiter”. E Il 17 febbraio, al Planetario, torna con una nuova edizione l’appuntamento cult “Giza e le stelle che non tramontano mai”, di e con Giulio Magli, archeoastronomo, direttore del Dipartimento di Matematica del Politecnico.
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