Sono storie insolite e quasi sempre incredibili, ma si diffondono con una velocità pazzesca, oggi più che mai attraverso Internet, e finiscono così per diventare affascinanti racconti più o meno verosimili. Le leggende urbane e metropolitane sono ormai un genere letterario sempre contemporaneo, molto gettonato e sicuramente trasversale, nel senso che interessa e coinvolge un po’ tutte le generazioni, dai giovani agli anziani. A Milano, ma come credo anche in altre città nel mondo, le leggende di questo tipo si sprecano. Si sprecano decisamente meno, invece, le storie che narrano di fantasmi, e in questo campo, la mia città vanta un discreto elenco di vicende al limite del paranormale.
Si narra che il Duomo di Milano abbia il suo bel fantasma che vaga sconsolato per la Cattedrale. E sembra che sia capitato a diversi fotografi di scattare una fotografia a una coppia di sposi dopo la cerimonia nuziale, sulla porta della chiesa, e successivamente di scorgere dietro di loro una donna sconosciuta vestita di nero. Questa misteriosa figura sarebbe il fantasma di una certa Carlina, vissuta a Schignano, vicino a Como, dov’era in voga l’antica usanza di far vestire le spose a lutto, completamente avvolte in abiti lunghi di seta nera, per ingannare gli uomini del feudatario del luogo, che si arrogava il famigerato “jus primae noctis”, il diritto di consumare la prima notte di nozze con le giovani appena sposate. In una fredda e nebbiosa giornata di ottobre, Carlina si sposò con il suo Renzino, avvolta, appunto, nel suo abito nero, dopodiché i due partirono per Milano in viaggio di nozze. Arrivati in città, decisero di salire sul Duomo, dove tra le guglie ammantate dalla nebbia spuntavano di volta in volta le statue di drago che cominciarono ad inquietare la povera Carlina; la ragazza, infatti, portava nel cuore la colpa di essersi concessa ad un giovane straniero, bello e biondo, poco tempo prima delle nozze, rimanendo incinta. La giovane decise di non dire nulla al futuro sposo e di fargli credere che quel figlio fosse suo, ma quel luogo suggestivo e silenzioso vicino al cielo, dove nella foschia comparivano sagome preoccupanti, spaventarono a tal punto la novella sposa che questa lasciò la mano del giovane sposo e cominciò a correre tra quelle statue, urlando angosciata dal peso che portava in grembo. Ad un tratto, il marito la vide cadere nel vuoto, e poi sparire inghiottita dalle guglie del Duomo. La leggenda racconta inoltre che il suo corpo fu cercato in lungo e in largo, ma non venne mai ritrovato. Ancora oggi sono moltissime le testimonianze oculari che raccontano di un’inquietante figura vestita di nero con gli occhi bianchi che appare nelle fotografie alle spalle di tutti i novelli sposi che escono dal Duomo di Milano, quasi ad augurare un matrimonio felice e sereno come lei, Carlina, non ha potuto avere…