Come ha scritto Sir Cristopher Lee nella postfazione all’antologia “Al cinema con il Mostro*, “a tutti noi piace fuggire di tanto in tanto dalla solita routine di ogni giorno e scaricare un po’ di pressione emotiva, e i film dell’orrore forniscono una valvola di scarico valida come tante altre”. Come non essere d’accordo con il Conte Dracula più famoso del Cinema…
In questi tempi, mentre imperversa un virus assassino che ci ricorda tanti libri e film di fantascienza, forse è opportuno distrarre le nostre paure quotidiane con qualcosa di altrettanto sconvolgente ma almeno dall’aspetto umano. Sarà quindi nostro compito fornirvi qualche dritta cinematografica in proposito, sperando di costringervi, prima di addormentarvi, a controllare che non ci sia nessuno dietro le porte o sotto il letto.
Ai primi posti della nostra ideale classifica dei film dell’orrore spicca sicuramente “Non aprite quella porta”.
Chi ha avuto la fortuna di vederlo negli anni Settanta sa benissimo di cosa stiamo parlando. E’ ancora oggi un cult horror da non perdere assolutamente e che ha fatto epoca. “Faccia di cuoio” (Leatherface), il protagonista principale con la sua maschera di pelle umana, il grembiule da macellaio e la motosega con la quale fa a pezzi le vittime ha terrorizzato milioni di spettatori. Non si tratta del classico assassino astuto, sadico e crudele, ma di un ritardato mentale, alto e muscoloso, che uccide chiunque perché ha paura degli sconosciuti. Le sue prede sono un gruppo di ragazzi diretti in Texas su un furgone. Purtroppo hanno la pessima idea di fermarsi in una stazione di servizio che si rivelerà essere l’anticamera dell’Inferno. Faccia di cuoio darà la caccia ai terrorizzati teenager imbracciando, appunto, una motosega. Inoltre, si è rivelata assolutamente perfetta l’ambientazione nel profondo e rurale Sud degli Stati Uniti. Nonostante sia ispirato ad una storia vera, il film è un frutto della fantasia che lascia un segno indimenticabile. Raggiunge pienamente l’obiettivo di terrorizzare lo spettatore, proiettandolo in un vero e proprio ciclone di emozioni.
Il regista William Tobe Hooper ha diretto un capolavoro assoluto nella storia del cinema horror, cambiandolo per sempre.
Se siete fanatici del genere ne sarete entusiasti; se invece desiderate attirare l’interesse di una bella ragazza ispiratevi a Dylan Dog, un vero esperto del settore, che ne ha conquistate tante semplicemente grazie ad un bel film horror come questo e a una pizza. In ogni caso, si tratta di una pellicola da vedere e rivedere perché, come si suol dire, fa una paura da bestia…
Gian Luca Tavecchia
* Al cinema con il mostro/a cura di Peter Haining – Vol. II – Arnoldo Mondadori Editore – 1981